Un piccolo insetto, una foglia, una scheggia di legno, una ventata di polline. Non è raro vedere racchiuso all’interno dell’ambra i misteri che l’affollano.
Per questo la Simetite esprime una fantastica e irripetibile miscela di magia, calore e storia, che affascina da secoli chi la cerca, chi lavora e, infine, chi la indossa.
Baciate dai raggi del sole siculo e dalle calde sfumature di rosso brunito, queste rare gemme giungono nei banchetti degli artigiani orafi che, con parsimoniose tecniche tramandate per secoli, vengono trasformate in splendide pietre preziose e in altrettanti gioielli unici e pregiati.
” Neanche il lusso giustifica il motivo per cui
l’uomo ama l’ambra “
Plinio, Historia Naturalis.
Dal 1935 nel laboratorio orafo Longobardo si coniuga ciò che la natura ha offerto con ciò che l’estetica di un gioiello richiede.
La lavorazione dell’ambra avviene lentamente, senza mezzi meccanici, ricordando e rispettando la fragilità della pietra e gli insegnamenti della tradizione orefice catanese che il gemmologo Ugo Longobardo conosce sin da bambino.
Con molta pazienza e amore nascono gemme a forma sferica, ovale, cilindrica o a goccia che, insieme alla visione creativa del maestro orafo, diventano splendidi orecchini, importanti collane, raffinati bracciali e eleganti anelli.
È per queste ineguagliabili qualità che Ugo Longobardo è uno dei massimi esperti al mondo di Ambra del Simeto e che ogni gioiello artigianale a firma Longobardo, realizzato con la preziosa Simetite, riesce a raccontare la vera essenza della vita, della tradizione e dell’evoluzione della nostra amata Isola, in modo unico e irripetibile.
L’uso dell’Ambra è antichissimo, circondato da diverse leggende legate al suo profumo e alla sua origine.
La sua storia inizia venti milioni di anni fa da una goccia di resina che, staccandosi dagli antichi alberi dei Nebrodi e dei Monti della Sicilia centro-settentrionale, si deposita sul terreno e sulla roccia intrappolando a sé ciò che incrocia lungo il cammino.
Il percorso di questa “goccia”, nello spazio e nel tempo, diventa incredibile: viene trasportata dalle erosioni lontano, lungo il corso d’acqua del fiume Simeto e infine gettata in mare per essere nuovamente restituita alla terra dopo millenni.